Una delle domande che ci viene posta più spesso e che abbiamo scoperto essere anche tra le più gettonate nelle ricerche Google, è sicuramente: quanto si guadagna in un bar? Quanto deve guadagnare un bar ogni giorno?
Un principio semplice e anche giustificabile dal punto di vista di chi lo ricerca. Tuttavia, le risposte che gli articoli presenti sul famoso motore di ricerca ci propongono, non sono veritieri o non lo sono nella maggior parte dei casi.
Vi facciamo un esempio breve per chiarire la situazione. Aprendo un link tra i tanti comparsi ecco cosa abbiamo trovato:
“Incassi di un bar: l’analisi delle cifre
Come è emerso dall’analisi dei dati FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) sulla situazione dei bar in Italia nel 2018, il fatturato medio per questo tipo di attività è di 465.000 euro l’anno, ovvero circa 38.700 euro al mese.” (riferimento del 10/10/2019)
Quello che vogliamo farvi notare è la poca affidabilità dei dati. Non tenendo conto delle diversi variabili ignorando gli aspetti fondamentali e possono fornire una speranza vana a chi legge.
La verità è che non possiamo permetterci il lusso di ricercare su Internet questo tipo di informazioni. Risulta abbastanza evidente che se ci si sceglie di aprire un bar al centro di Roma non si avranno mai gli stessi incassi di un bar al centro di Policoro (MT), o Nocara (CS), o qualsiasi altro piccolo centro cittadino.
Il poeta romano Trilussa diceva che la Statistica è la scienza secondo la quale se tu mangi due polli al giorno, e io nessuno, tu e io mangiamo in media un pollo al giorno a testa. Vero in termini puramente matematici ma evidentemente contraddittorio dal punto di vista della Realtà.
Ed è questa che deve interessarvi, non le statistiche fasulle di Internet. Concentratevi su ciò che è tangibile e sui mezzi a vostra disposizione per migliorare il vostro bar.
La costante quantità di informazioni spesso di bassa qualità, hanno inevitabilmente cambiato il nostro modo di ragionare a livello imprenditoriale.
Si valuta in modo scorretto. Si passa affianco ad una fila di macchine parcheggiate, ad esempio sul lungomare di una zona turistica, e si pensa: se aprissi qui un bar potrei guadagnare molto!
Non è necessariamente così!
Attenzione ai falsi investimenti che ci vengono proposti e soprattutto basta con la teoria secondo cui basta che ci siano le persone per vendere. Un bar va costruito giorno dopo giorno, prendendosi cura della persone e imparando a conoscerle.
Nel momento in cui si apre una nuova attività ci si deve chiedere cosa bisogna fare.
E’ infatti necessario imparare a chiedersi cosa si può effettivamente fare per quel posto e che tipo di persone ci vivono. Non selezionare le persone prima ancora di aprirlo ma conoscerle passo passo!
La seconda domanda che ci sorge spontanea, e che probabilmente è collegata alle ultime tendenze, è: che tipo di bar aprire? Qualcosa che vada bene per i giovani e la sera si trasformi in un cocktail bar? Un bar che ha un tema, un richiamo costante a qualcosa o qualcuno? Un bar iper – moderno?
E se invece iniziassimo concentrandoci su una semplice caffetteria?
Si parte dalla qualità, dalla cordialità e dall’intelligenza. Per aprire una caffetteria senza troppe pretese bastano una macchinetta per il caffè – volendo anche in comodato d’uso – , qualche tavolino con annesse sedie, un bancone centrale e due frigoriferi per le bibite.
Un investimento che non richiede spese eccessive ma che potrebbe permettervi di far funzionare la vostra attività anche a lungo termine.
Puntare alla semplicità, in un modo forse troppo concentrato sulla novità, può essere un buon modo di distanziarsi e diversificarsi.
Qualche anno fa, i bar diventavano conosciuti e frequentati grazie agli stessi clienti che si fermavano a giocare a carte e consumavano nel mentre.
I proprietari erano concentrati su di loro, non su se stessi e il proprio guadagno.
Ciò che cerchiamo di dirvi è che iniziare un’attività con l’unico interesse di guadagnare e farlo fin da subito è una pretesa stupida e anche un po’ ingenua.
Un’attività si costruisce, così come il guadagno che ne deriva.
Bisogna tornare a concentrarsi sulle persone. I punti, i centri di socializzazione sono sempre più importanti. Se darete ai vostri clienti la possibilità di incontrarsi o ritrovarsi e affezionarsi a voi e al vostro bar, ritorneranno.
Vi siete mai chiesti perché i giovani si ritrovano tutti nello stesso posto, come se si fossero dati appuntamento? Non è ciò che c’è nel posto ad attirarli. Sono le persone.
In un mondo sempre più difficile da affrontare ci sentiamo tutti soli, inevitabilmente.
Se poi ci lasciamo trascinare dall’avarizia e dal desiderio di ottenere sempre più soldi, perdiamo la connessione con le persone.
I bar sono nati come punto d’incontro, come luogo in cui rilassarsi e concedersi del tempo per se e per il proprio benessere.
Sintonizzatevi sul benessere delle persone, sui loro desideri.
Basta farsi ispirare da chi è al di sopra di noi e guadagna cifre impossibili. Basta credere a ciò che ci propongono insistentemente su Internet.
Domandiamoci come vanno realmente le cose e guardiamo a tutti quei locali che chiudono dopo pochi mesi di attività. Anche loro finiscono nelle famose statistiche, con la differenza che il fallimento non viene riportato.
Fidatevi del vostro istinto e non di quello che cercano di indurvi a pensare.