Nel variegato panorama che il settore della ristorazione offre, in special modo nel nostro splendido paese, ci sono molte categorie che si stanno ritagliando uno spazio sempre più di rilievo negli ultimi periodi.
Cominciamo prima di tutto cercando di capire le differenze che ci sono tra le varie tipologie di locali che andremo a trattare.
Partiamo con l’analisi nello specifico della TRATTORIA, luogo legato a doppio filo alla tradizione popolare. In queste realtà si respira ancora un’aria di spensieratezza e allegria che in altre situazioni si è persa in parte.
Le trattorie
Le trattorie fanno della propria semplicità la loro forza, pochi piatti, tradizionali e con ingredienti semplici e genuini. Solitamente si tratta di ambienti semplici che rispecchiano la cucina che appunto offrono. L’arredamento, quindi, non può che essere rustico e spartano, potremmo dire “alla buona“, senza sminuirne l’essenza.
Per via dell’ambiente familiare e della semplicità e la genuinità dei piatti serviti, è difficile che le trattorie abbiano una cattiva reputazione.
Le osterie
Passiamo ora ad analizzare le OSTERIE. Rispetto alle trattorie, questi luoghi sono deputati più alla degustazione di vini, con le pietanze che fungono sostanzialmente da accompagnamento.
La parola deriva dal latino ‘hospes‘, da cui sono in seguito derivati gli antichi termini francesi oste e ostesse. Questi locali oltre che fungere da punti di ristoro, si sono trasformati col tempo in veri e propri luoghi di incontro, dove sorseggiare del buon vino accompagnato solitamente da sfiziosi stuzzichini.
Una sintesi della differenza tra queste due realtà la troviamo anche nelle parole di Alberto Capatti (punto di riferimento della gastronomia italiana e saggista di genere) che specifica il fatto che la trattoria è più che altro un luogo da frequentare per mangiare e bere “qualcosina”, al contrario della Osteria (o Hosteria) che è il posto “principalmente” per andare a bere, e poi mangiare o stuzzicare qualcosa.
I bistrot
Una delle realtà che si sta imponendo anche in Italia è senza dubbio quella dei BISTROT. Questo termine fu adottato nel 1800 a Parigi per la prima volta, diffondendosi in tutta la Francia, e potrebbe trattarsi di un’espressione derivata da “Bistroquet”, il nome che un tempo veniva dato ai vignaioli o agli aiutanti dei commercianti di vino.
La parola nello specifico si dice possa risalire al periodo dell’occupazione russa di Parigi agli inizi dell’800, quando i soldati russi appunto, si rivolgevano ai proprietari dei locali con il termine “bystro” (veloce), da qui deriverebbe il termine bistrot. Legati visceralmente ai costumi e alle tradizioni tipicamente parigine, sono luoghi dove degustare bevande e allo stesso tempo incontrare personaggi quali poeti, scrittori, pittori.
Potremmo paragonare i bistrot di quei tempi ai nostri caffè letterari dei primi del 900, fucine di talenti e luoghi raffinati.
Possiamo quindi sostenere che i bistrot sono una raffinata evoluzione dell’osteria, dove trovano spazio pietanze e vini di ottimo livello. La scelta è limitata rispetto ai ristoranti, ma la qualità è molto buona.
I ristoranti
Arriviamo infine ai nostri amati RISTORANTI. Esistono vari tipi di ristoranti, solitamente contraddistinti dal tipo di cucina proposto, che offrono la possibilità di ordinare ‘à la carte’ o con menù fisso. Si suddividono ovviamente in categorie, che differiscono dal tipo di cucina proposta e dalla fascia di prezzo.
La sostanziale differenza rispetto alle categorie trattate in precedenza sta nel tipo di servizio erogato.
Più informale, semplice e spartano in trattorie e osterie, molto più completo, attento e curato nei minimi dettagli (specialmente nei ristoranti stellati e di prima fascia).
Discorso a parte va fatto per i bistrot che si collocano, sia per il servizio, sia per i prezzi praticati, sia per la cucina proposta, come veri e propri ristorantini chic.
In conclusione, cari amici de LaVoceDellaRistorazione, quale di queste tipologie di locali preferite? Fatecelo sapere nei commenti. Alla prossima!