Nel 1982 comparve per la prima volta nelle sale cinematografiche un film che ancora oggi è annoverato tra i migliori della storia del cinema, si tratta del cult movie Blade Runner, capolavoro diretto da Ridley Scott e interpretato tra gli altri da Harrison Ford e Rutger Hauer. Basata su una sceneggiatura (scritta da Hampton Fancher e David Webb Peoples) liberamente ispirata al romanzo del 1968 Il Cacciatore di Androidi (Do Androids Dream of Electric Sheep?) di Philip K. Dick.
La pellicola in questione non ha bisogno di molte spiegazioni, ma ci fa riflettere su quello che potrebbe essere un possibile futuro: Gli androidi o replicanti, come vengono chiamati nel film appunto, ci sostituiranno prima o poi?
Cosa ne sarà di camerieri, baristi e tutti i lavoratori della ristorazione e del turismo? Saremo veramente tutti inesorabilmente sostituiti da intelligenze artificiali?
E se vi dicessimo che è già accaduto, cosa direste? Ebbene si, i robot camerieri sono già realtà! Siamo a Dallas, negli USA, al ristorante ‘Duni‘, dove per carenza di personale dovuto in parte alla pandemia di Covid19, il proprietario Espartaco Borga si è rivolto all’azienda del settore della robotica: American Robotech, che in poco tempo ha trovato la perfetta soluzione al problema, un bel robottino cameriere.
A quanto pare la clientela ha accolto con piacere questa novità e si è detta soddisfatta del risultato e il proprietario del ristorante afferma:
“Non li vedono nemmeno per quello che sono, ovvero un tablet su ruote. Li vedono come parte dell’esperienza del servizio perché questi robot hanno una personalità, possono interagire. Se li tocchi, ridono e ti dicono delle cose“
E da quanto dichiarato dal medesimo, il costo a carico del proprietario è di circa 15 dollari al giorno per ogni robot, molto meno rispetto alla paga di un cameriere o barista anche senza esperienza.
E anche per quanto riguarda la funzionalità il ristoratore non ha dubbi: “Sono andato nella sede di American Robotech e il giorno sono venuti i loro tecnici al ristorante, hanno mappato l’ambiente, hanno assegnato i numeri ai tavoli secondo una loro logica e, appena 45 minuti dopo il loro ingresso i robot stavano già lavorando”
Ottimo! quindi non c’è più spazio per i camerieri in carne ed ossa? Noi della VoceDellaRistorazione nutriamo qualche dubbio in merito.
Il secondo arriva direttamente da Singapore, dove c’è Xavier, piccolo robot dotato di telecamere con visione a 360 gradi e infrarossi che gestisce assembramenti e multa le biciclette parcheggiate male.
La città in questione ha annunciato che inizierà dei test per valutare l’efficienza di questi androidi nella gestione e nel pattugliare e sorvegliare un’area pubblica ad alto traffico pedonale.
Il compito nello specifico di questi robot è di dissuadere i cittadini a compiere atti che l’amministrazione definisce come “comportamenti sociali indesiderati” e in presenza di uno di questi comportamenti, il robot provvederà ad avvisare la centrale e in contemporanea esporrà sul suo display alcuni messaggi di rimprovero.
Come possiamo notare non solo i camerieri e tutto il settore della ristorazione sono in pericolo. Ma sostanzialmente c’è qualche beneficio in questo? Assolutamente no! e possiamo ampiamente motivarlo.
Principalmente perché nessun robot, androide o replicante, almeno nell’immediato, non può sostituirsi all’essere umano. Semplicemente perché anche l’intelligenza artificiale più evoluta non potrà mai instaurare un rapporto empatico con il cliente.
Accogliere, sorridere agli avventori, salutare con calore, sono cose che nessun robot potrà mai replicare.
Il rapporto umano è alla base della socialità. Quando andiamo a cena in un locale vogliamo sentirci coccolati e serviti con garbo, cosa che una fredda macchina ad oggi non può fare.
Perché un androide, per quanto sofisticato, non sarà mai in grado di percepire i sapori unici delle pietanze, il gusto di certe prelibatezze che per loro sarebbero solo un ordine da elaborare ed eseguire (calcolo, dati, circuiti stampati).
Noi cari miei vogliamo mente, cuore e sentimenti. Fateci sapere cosa ne pensate. Alla prossima!