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Food Blog: Quale sarà il futuro dei food blogger?

Giuseppe by Giuseppe
Aprile 7, 2025
in La Voce della Ristorazione
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In un mondo costantemente digitalizzato, ci si domanda se si possa ancora guadagnare con un blog, in particolare con un food blog.
Difatti, Internet pullula di articoli sensazionalistici in cui si millanta di poter guadagnare abbondantemente, con cifre che superano i 1.000 euro al mese: per arrivare a questi risultati, dicono, servono solamente due requisiti, tempo ed olio di gomito.

Un mercato davvero competitivo, però, e soprattutto inflazionato: centinaia di food blog prendono vita ogni giorno, riproponendo ricette conosciute ai più e inventandone di nuove. Una delle prime food blogger in Italia è stata Sonia Peronaci nel lontano 2006, quando nel mondo di Internet scarseggiava per quanto riguarda ricette e cuochi amatoriali.

Ma come è stato possibile guadagnare con un food blog? All’epoca Sonia lavorava come commercialista, e la passione per la cucina l’aveva sin da bambina, quando ha iniziato a lavorare nel ristorante del padre. Ai tempi, il computer in tutte le case non era un’ovvietà e la food blogger milanese non aveva concorrenza.

Decide di creare, quindi, insieme al suo compagno, nel 2006 il sito Giallo Zafferano: voleva emulare i famosi siti americani e inglesi, proponendo ricette e consigli per la casa. I consigli di cucina, scelti per la loro facilità, hanno iniziato ad accumularsi: per aumentare la semplicità e l’immedesimazione dei lettori la blogger inseriva in ogni ricetta delle foto, con gli scatti passaggio per passaggio. Il sito è stato acquistato da Banzai nel 2009: in quell’anno, al giorno c’erano ben 10 mila visualizzazioni, ad oggi ne fa 2 milioni al giorno.

Il sito continuava a detenere potere su Internet mentre crescevano i blog dedicati alla cucina. Sonia Peronaci colleziona ben 3 mila ricette in nove anni. Lo staff si allarga e da 3 persone diventano 30: videomaker, registi, addetti al marketing. La sua supremazia è inarrestabile e dal web diventa cartacea: infatti, la food blogger scrive tre libri per la Mondadori e conduce un programma tv su Fox Life.

Sonia Peronaci conclude la sua esperienza nel 2015, decidendo di mettersi in proprio ed usare il proprio nome come cartolina da visita: il sito Giallo Zafferano intanto viene, addirittura, quotato in borsa. Lei è stata davvero quella che su un milione ce la fa. Viene da chiedersi, allora, quale sarà il futuro tra mondo digitale e cucina: saranno possibili corsi di cucina a domicilio in ologramma?

Si stanno sviluppando negli ultimi anni, per quanto riguarda la telefonia cellulare, tecnologie di quinta generazione, quindi molto più potenti di quelle che usiamo oggigiorno. Entro la fine del 2020 dovrebbe entrare ufficialmente in funzione. La peculiarità di questa nuova tecnologia risiede nella velocità delle comunicazioni: ad esempio, per scaricare un film in 4K un computer impiegherebbe pochissimi secondi. Ma non è tutto qui.

Il 5g utilizza uno spettro finora mai utilizzato, sfruttando lo spettro millimetrico, quindi delle onde che vanno da 30 a 300 GHz, il quale è lo spettro di frequenza più elevato possibile: il 5g è venti volte più veloce della connessione 4g.

Le implicazioni di questa nuova tecnologia non saranno legate solamente al singolo utente: le serre diventeranno smart, in grado di regolarsi autonomamente in base alle condizioni climatiche, e saranno possibili addirittura operazioni chirurgiche a distanza. L’azienda inglese Vodafone è stata la prima a sperimentare in Italia il 5G, presentandola sul palco di X Factor 13, sotto forma di Gianna Nannini. La cantante, infatti, non si trovava negli studi a Milano, bensì a Berlino: la sua esibizione, in apertura alla serata del quarto live della stagione, è stata proiettata come un ologramma.

La figura di Gianna Nannini è stata ricostruita fedelmente su una speciale garza per proiezioni oleografiche, grazie anche allo sfondo nero e alle riprese frontali. La novità risiede principalmente nel fatto che la cantante ha potuto duettare con gli artisti presenti alla serata cantando in sincrono con loro: la Nannini è stata “teletrasportata”, in formato 3d e in formato audio sfruttando la tecnologia a 5g.

Tutti gli spettatori hanno creduto che lei fosse veramente lì, in scena. La proiezione oleografica sfrutterà quindi il 5g per una realtà aumentata per quanto riguarda tutte le attività. Infatti, indossando un dispositivo apposito sarà possibile vedere fisicamente nello spazio ologrammi: in Corea del Sud, lo scorso anno, all’SK Happy Dream Park, nella giornata di apertura al campionato di baseball, un drago, all’improvviso, ha sorvolato lo stadio.

Quale potrebbe essere la correlazione tra olografia, tecnologia 5g e cucina? In America, ad esempio, si è scelto di focalizzarsi sulle affissioni pubblicitarie proiettate in olografia: il marchio Mendelez, attivo nel settore alimentare, ha deciso di concentrarsi sulla campagna Pass the Love, riguardante il calcio. Davanti la merce esposta ha iniziato quindi ad apparire della pubblicità 3d in movimento, olografiche.

Si tratta di un’iniziativa estremamente deliziosa, ma cosa ne penseranno i consumatori di tutto ciò? Alcuni scienziati ritengono la tecnologia 5g dannosa per la salute poiché utilizza radiazioni dalla dimensione millimetrica appunto, simili a quelle utilizzate nel microonde. Queste radiazioni, ad alta frequenza, penetrano gli strati più superficiali dell’epidermide, e per essere trasmesse necessitano di un’abbondanza di antenne, che dovrebbero essere disseminate dovunque.

Una ricerca effettuata nel 1977 confermava che le onde utilizzate nei forni a microonde inducevano una riduzione dell’emoglobina nel sangue, agendo sui recettori nervosi, e andando quindi ad intaccare il sistema nervoso centrale causando un alto livello di cortisolo (quindi stress) e disfunzioni dei mitocondri. Il Comitato Scientifico sui rischi sanitari ambientali ed emergenti della Comunità Europea ha deciso di classificare il 5g come potenzialmente nocivo per la salute dell’uomo: il Comitato parla addirittura di disorientamento e problemi di amnesia.

L’approccio a queste nuove tecnologie dovrebbe essere dunque gestito con attenzione. Quale sarà il futuro dei food blogger? Sarà possibile in un futuro guadagnare ancora in questa fetta di mercato? Probabilmente, si ipotizza, i food blogger confluiranno in altri siti, diventando così guest blogger: essi si appoggeranno, dunque, ad una piattaforma già esistente, proponendo nuovi contenuti. Il blogger che fa da padrone potrà usufruire di argomenti a lui sconosciuti e potrà attrarre nuovi utenti. Si tratta di una vincita per entrambi.

Tags: bloggerfood blogfood blogger
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