Un Tempo Bastava un Cartello per Attirare Clienti
Pensate un attimo a com’era una volta: metti che tuo nonno aveva un bar o una pizzeria, e per farsi conoscere gli bastava mettere fuori un bel cartello con scritto “Pizza napoletana appena sfornata” oppure “Il caffè che sveglia”. La gente passava davanti, vedeva, entrava… e fine della storia!
Non c’era bisogno di strategie, di pubblicità complicate o di chissà cosa. Però, diciamocelo, i tempi sono cambiati, e pure tanto. Oggi, se vuoi che il tuo locale – che sia un bar, una pizzeria o un ristorante – abbia clienti, non puoi più contare solo su un’insegna. Serve qualcosa di più, tipo il food marketing, che non è altro che un modo per promuovere quello che fai, ma in maniera più… studiata, ecco.
Ma com’è che siamo arrivati a questo punto? Perché oggi c’è bisogno di tutte queste strategie? E soprattutto, funziona sempre questo food marketing? In questo articolo voglio provare a spiegare un po’ come sono cambiate le cose, perché è nato questo modo di fare pubblicità e quali sono i problemi che a volte lo fanno fallire. E poi vediamo anche qualche idea per usarlo meglio, soprattutto qui in Italia, dove il contesto non è più quello di una volta.
Da un Semplice Cartello alla Radio: I Primi Passi della Promozione
Torniamo indietro di qualche decennio. Metti gli anni ’60, o anche prima: a quell’epoca, chi aveva un bar o un ristorante non doveva preoccuparsi troppo di farsi pubblicità. C’era un cartello fuori dalla porta – magari con scritto “Pizzeria da Ginuzzo” o “Gelati artigianali sempre freddi” – e quello bastava. La gente del posto passava, vedeva il cartello e decideva di entrare. Era una cosa semplice, diretta, e funzionava perché i clienti erano quasi tutti del quartiere. Eri il bar di zona, punto, e la gente veniva da te perché… beh, non c’era molta scelta, no?
Poi, però, le cose hanno iniziato a cambiare. È arrivata la radio, e quella è stata una svolta. Con la radio potevi far sentire la tua voce – o meglio, il tuo spot – a un sacco di persone, non solo a chi passava davanti al locale. Tipo: “Venite da noi, la miglior pizza di Milanese!”. Era una cosa nuova, e soprattutto costava meno rispetto a fare cartelloni enormi o mettere annunci sui giornali. Con uno spot radiofonico potevi arrivare nelle case di tanti, e magari convincere qualcuno a venire a provare quello che facevi. Certo, non era tutto rose e fiori: a volte spendevi per uno spot e non veniva nessuno, ma comunque era un passo avanti rispetto al cartello fuori dalla porta.
Il problema della radio, però, è che non sempre funzionava bene. Tipo, se eri in un paesino piccolo, non è che ci fosse tutta sta gente nuova da attirare. E poi, non sapevi mai se chi ascoltava il tuo spot era davvero interessato a venire da te. Insomma, serviva qualcosa di più forte, di più… moderno, ecco. E lì è entrato in gioco quello che oggi chiamiamo food marketing.
Cos’è il Food Marketing e Perché È Nato in Italia?
Allora, cerchiamo di capirci: il food marketing è tutto quello che fai per promuovere un’attività legata al cibo – che sia un bar, un ristorante o una pizzeria. Non è solo pubblicità, ma un modo per far venire voglia alla gente di scegliere proprio te, magari creando un’immagine del tuo locale o facendo sentire i clienti… speciali, ecco. Ma perché è nato questo food marketing? Beh, secondo me c’entra tanto quello che è successo in Italia negli ultimi anni, soprattutto per via dello spopolamento.
Vi spiego meglio: in Italia, dagli anni ’60 in poi, un sacco di posti – specialmente paesini o zone rurali – si sono svuotati. La gente ha iniziato a trasferirsi nelle grandi città, tipo Milano, Torino o Roma, per trovare lavoro. E quindi, in molti paesini, soprattutto al Sud o nelle zone interne, sono rimaste pochissime persone. Se prima un bar o un ristorante poteva contare sui clienti del posto, adesso… chi ci vai a prendere? È un problema grosso, perché se non c’è più nessuno in zona, come fai ad avere clienti? Ecco perché è nato il food marketing: per cercare di attirare quelle poche persone che ancora vivono lì, o magari qualche turista che passa di tanto in tanto.
Non è che sia successo ovunque, però. In alcune regioni, tipo in Trentino o in posti più turistici come la Toscana, la situazione è rimasta più stabile. Ma in tante altre zone, se ti guardi intorno, lo vedi subito: strade deserte, negozi chiusi, e un senso di… vuoto, ecco. Per questo, chi ha un locale ha iniziato a usare il food marketing in modo più… deciso, chiamiamolo così. È un modo per farsi notare, per dire “Ehi, ci sono io, vieni a mangiare qui!”.
Perché il Food Marketing Non Sempre Funziona?
Ok, il food marketing sembra una gran cosa, ma non è che sia la soluzione a tutto. Anzi, a volte proprio non funziona, e adesso vi spiego perché, con qualche esempio.
Primo Motivo: Costa Troppo e Non Sempre Porta Risultati
Fare una campagna di food marketing fatta bene non è una cosa da poco, eh! Ci vogliono un sacco di soldi! Devi pagare per la pubblicità in TV – che costa tantissimo – oppure per gli spot alla radio, per i post sponsorizzati su Facebook o Instagram, e magari pure per i volantini o i giornali locali. Per un piccolo bar o una pizzeria, sono cifre che fanno paura. E il problema vero è che… non è detto che funzioni! Tipo, spendi 2000 euro per fare pubblicità, ma se non viene nessuno, hai buttato via i soldi. È un rischio enorme, e non tutti possono permetterselo.
Secondo Motivo: La Clientela È Cambiata
Un’altra cosa importante è che in Italia non siamo più… come dire… quelli di una volta. Prima, eravamo abituati a mangiare pizza, pasta, gelato – le cose tipiche italiane, no? Ma adesso, con l’arrivo di tante persone da altri Paesi, le cose sono cambiate. Ci sono comunità straniere che magari non mangiano le cose che mangiamo noi. Tipo, preferiscono il kebab, o piatti della loro tradizione, come il couscous o il curry. E quindi, se tu fai una campagna di marketing tutta basata su “vieni a provare la nostra pizza tradizionale”, rischi di non interessare a una parte grossa della gente che vive in zona. È una cosa che complica tutto, perché investi soldi ma non arrivi a chi potrebbe venire da te.
Terzo Motivo: Lo Fai Quando È Troppo Tardi
E poi c’è un errore che fanno in tanti, e che secondo me è proprio sbagliato. Tanti proprietari di bar o ristoranti iniziano a fare marketing solo quando il locale è già in crisi. Tipo: non viene più nessuno, e allora decidono di fare pubblicità. Ma a quel punto è tardi! Il marketing lo devi fare prima, ancora prima di aprire il locale. Devi creare… un po’ di attesa, ecco. Magari fai dei post sui social per far vedere che stai aprendo, o organizzi una festa il giorno dell’inaugurazione. Se aspetti di essere nei guai, ormai è difficile rimediare.
E poi c’è un errore che fanno in tanti, e che secondo me è proprio sbagliato. Tanti proprietari di bar o ristoranti iniziano a fare marketing solo quando il locale è già in crisi. Tipo: non viene più nessuno, e allora decidono di fare pubblicità. Ma a quel punto è tardi! Il marketing lo devi fare prima, ancora prima di aprire il locale. Devi creare… un po’ di attesa, ecco. Magari fai dei post sui social per far vedere che stai aprendo, o organizzi una festa il giorno dell’inaugurazione. Se aspetti di essere nei guai, ormai è difficile rimediare.
Come Fare per Usare il Food Marketing in Modo Giusto
Non sto dicendo che il food marketing non serve, eh! Serve eccome, ma va usato con la testa. Ecco qualche idea che potrebbe aiutare chi ha un bar, una pizzeria o un ristorante a farlo funzionare meglio.
1. Guarda Bene Chi Sono i Tuoi Clienti
Prima di tutto, devi capire a chi stai parlando. Non puoi fare una campagna di marketing uguale per tutti. Tipo, se il tuo locale è in una zona dove ci sono tante famiglie, magari fai offerte per i bambini, come “pizza gratis per i piccoli il martedì”. Ma se sei in un posto dove ci sono tante persone di altre nazionalità, devi pensare a un menu che possa piacere anche a loro, magari aggiungendo qualche piatto diverso, che so, qualcosa di più internazionale. Insomma, studia chi sono i tuoi clienti e parla a loro, non a caso.
Prima di tutto, devi capire a chi stai parlando. Non puoi fare una campagna di marketing uguale per tutti. Tipo, se il tuo locale è in una zona dove ci sono tante famiglie, magari fai offerte per i bambini, come “pizza gratis per i piccoli il martedì”. Ma se sei in un posto dove ci sono tante persone di altre nazionalità, devi pensare a un menu che possa piacere anche a loro, magari aggiungendo qualche piatto diverso, che so, qualcosa di più internazionale. Insomma, studia chi sono i tuoi clienti e parla a loro, non a caso.
2. Non Spendere Tutto in Una Volta
Un altro consiglio: non buttare tutti i tuoi soldi in una campagna enorme. Parti piano, fai delle prove. Magari inizi con un po’ di pubblicità su Instagram, oppure fai stampare qualche volantino. Poi vedi come va: se funziona, investi di più; se non funziona, cambi strategia. Così non rischi di perdere tutto in un colpo solo.
Un altro consiglio: non buttare tutti i tuoi soldi in una campagna enorme. Parti piano, fai delle prove. Magari inizi con un po’ di pubblicità su Instagram, oppure fai stampare qualche volantino. Poi vedi come va: se funziona, investi di più; se non funziona, cambi strategia. Così non rischi di perdere tutto in un colpo solo.
3. Fai Qualcosa di Diverso
Oggi non basta dire “vieni a mangiare da me”. Devi dare un motivo per venire. Tipo, organizza una serata speciale nel tuo bar – che so, una serata karaoke – oppure fai una degustazione gratuita nel tuo ristorante. O magari fai un concorso sui social: “Scatta una foto con la nostra pizza e vinci un buono sconto!”. Cose così attirano la gente e fanno parlare del tuo locale.
Oggi non basta dire “vieni a mangiare da me”. Devi dare un motivo per venire. Tipo, organizza una serata speciale nel tuo bar – che so, una serata karaoke – oppure fai una degustazione gratuita nel tuo ristorante. O magari fai un concorso sui social: “Scatta una foto con la nostra pizza e vinci un buono sconto!”. Cose così attirano la gente e fanno parlare del tuo locale.
4. Parti Prima di Aprire il Locale
E poi, come dicevo prima, non aspettare di essere in crisi per fare marketing. Devi farlo ancora prima di aprire! Tipo, mentre stai sistemando il locale, fai dei post sui social per far vedere i lavori, oppure condividi il menu prima dell’apertura. Magari organizzi una festa il giorno che apri, così la gente viene a curiosare. Creare un po’ di curiosità prima di partire può fare la differenza.
E poi, come dicevo prima, non aspettare di essere in crisi per fare marketing. Devi farlo ancora prima di aprire! Tipo, mentre stai sistemando il locale, fai dei post sui social per far vedere i lavori, oppure condividi il menu prima dell’apertura. Magari organizzi una festa il giorno che apri, così la gente viene a curiosare. Creare un po’ di curiosità prima di partire può fare la differenza.
Conclusione: Serve una Strategia, Non Solo Soldi
Insomma, il food marketing può essere utile, ma non è una bacchetta magica. Se hai un bar, una pizzeria o un ristorante, devi pensarci bene: capire chi sono i tuoi clienti, non spendere troppo all’inizio e soprattutto fare qualcosa che ti distingua. Qui in Italia, poi, la situazione è complicata: c’è stato lo spopolamento, e in più la clientela è cambiata, con tante persone di altre nazionalità che hanno abitudini diverse. Questo rende tutto più difficile, perché devi trovare un modo per arrivare a tutti, non solo a chi ama la pizza o la pasta.
Se usi il food marketing con una strategia chiara, può aiutarti a far andare bene il tuo locale. Ma se lo fai senza pensarci, rischi solo di buttare via soldi. Quindi, pianifica bene, prova, e vedi cosa funziona. E se hai bisogno di qualche consiglio in più, scrivimi pure, che ti do una mano.