Purtroppo come capita spesso in Italia, alcune società, ad esempio: agenzie lavoro ristorazione, agenzie interinali…ecc, se ne approfittano dei bisogni finanziari dei lavoratori come camerieri di sala, lavapiatti, baristi in cerca di lavoro, e tanti altri, cercando di imporre le loro condizioni lavorative al personale, mirati al vantaggio esclusivo delle aziende, calpestando in questo modo la dignità professionale del lavoratore sia del settore della ristorazione in Italia, settore alberghiero o di qualsiasi altro ramo professionale, molte delle volte con la scusa della “crisi pandemica”, “non ci siamo ripresi dal lockdown”, “il lavoro bisogna prenderlo come viene, tanto non ci sono molte offerte di lavoro in Italia”. Davanti a queste situazioni ci porgiamo la domanda: quanto vale la dignità del lavoratore della ristorazione?
Dopo la lenta ripresa delle attività post lockdown siamo consapevoli del momento di grave crisi che molte aziende hanno dovuto affrontare, ma questo non giustifica il fatto che si siano evidenziate delle violazioni da parte del datore di lavoro delle condizioni stipulate nei contratti di lavoro, quali:
● Decurtamento della busta paga
● Riduzione ore di lavoro o allungamento delle ore lavorative (in entrambi i casi con uno stipendio ridotto)
● Sfruttamento lavoro
Situazioni che minacciano la dignità del lavoratore della ristorazione
Si stima che in un anno le persone dedichino circa 1733 ore del proprio tempo per lavorare, per cui ci si aspetta che sul posto di lavoro ci sia la garanzia di un lavoro dignitoso, ma non è sempre così, specialmente nel settore alberghiero e della ristorazione nel quale si osservano varie situazioni che minacciano la dignità del loro personale:
● Lavoro eccessivo
● Abuso di potere
● Lavoro marginale
● Stipendi bassi (lavori mal pagati ovvero con stipendi da fame in Italia)
● Poche tutele
● Mancanza di un sistema di protezione sociale efficace
Questi sono alcuni esempi dei tanti fattori che entrano in gioco quando si tratta di violazione del
diritto di dignità del lavoratore, rendendo vulnerabili i lavoratori che si trovano in un contesto di svantaggio posizionale.
Dobbiamo sentire la voce dei lavoratori
Bisogna creare uno scenario nel quale ci sia un vero confronto costruttivo dove sia lavoratori che datori di lavoro possano mettere sul piano di lavoro le loro idee, necessità e aspettative, promuovendo leggi che regolamentino le azioni, i doveri e i diritti di ognuno, perché indubbiamente dobbiamo anche sentire la voce dei lavoratori, senza i quali un’attività non potrebbe andare avanti.
Perché è importante la dignità del lavoratore?
L’essere umano per sentirsi pienamente soddisfatto nella vita necessita di essere riconosciuto e apprezzato per i suoi contributi nella società, per il suo lavoro, per il modo in cui con il suo sforzo prende parte allo sviluppo di qualsiasi attività, insomma vuole essere parte integrante e utile nel mondo (e questo include ovviamente a livello lavorativo).
Lavorare è un diritto fondamentale inviolabile, citato nell’articolo 2 della Costituzione italiana: Principi fondamentali e parte della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, dunque ogni lavoratore: sia cameriere alloggio, bartender lavoro, camerieri per eventi, lavapiatti nei ristoranti, personale ristorazione e alberghiero, cuochi, pizzaioli, e tanti alri lavoratori devono essere in grado di avere:
● Sicurezza in ambito lavorativo
● Stabilità di un contratto di lavoro (contratto di lavoro regolare, fare le ore stipulate da contratto, ed essere pagato giustamente per delle ore extra)
● Sostegni economici lavoratori
● L’opportunità di crescere professionalmente grazie ai corsi di formazione ai dipendenti
● Inviti e biglietti per partecipare a eventi e fiere nel settore, il che stimola la crescita personale e soddisfazione individuale come parte integrante di una forza lavorativa funzionante.
Ogni dipendente, sia che si tratti di un lavoro part time, lavoro a tempo pieno o lavoro stagionale, ha delle proprie esperienze personali e aspettative da apportare sul posto di lavoro, e vuole essere rispettato e considerato come una parte fondamentale nel gruppo di lavoro in modo da garantire la dignità del lavoratore, che si rifletta anche nella produttività di un dipendente e il successo che può avere un’azienda grazie alle sue forze lavorative trattate dignitosamente.
Per ultimo, facciamo chiarezza per quanto riguarda la domanda: quanto vale la dignità di un lavoratore?:
● La dignità di un lavoratore vale quanto la libertà di un paese, essendo l’Italia una Repubblica democratica fondata sul lavoro, come stabilisce la costituzione nell’articolo 1, è lo Stato tramite il lavoro congiunto con le società e i lavoratori a dover garantire che i diritti collettivi dei lavoratori vengano rispettati.