Come sopravvivere di questi tempi nel difficile campo della ristorazione?
Se hai già un ristorante e stai facendo una fatica enorme a sopravvivere, considera che ci sono fattori ben precisi che stanno incidendo drasticamente sul tuo bilancio “nero”, fattori esterni ed elementi legati alle scelte che hai fatto.
Eccole:
la stagnante economia e la drammatica crisi
la scure delle tasse
la spietata concorrenza
la mancanza di solide conoscenze del settore
una strategia marketing assente o poco incisiva.
Se invece stai pensando di aprire o di prendere in gestione un ristorante, agriturismo, pizzeria o bar gastronomia perché pensi di avere un mestiere d’oro fra le mani, chiediti seriamente se di questi tempi ne vale davvero la pena, ma soprattutto se hai tutte le carte in regola per affrontare la traversata in mare.
Perché non basta saper fare la pinsa romana, la pizza napoletana verace, la lasagna e tutte le altre delizie culinarie…
Sì, saper cucinare è importante ci mancherebbe, ma non basta più a garantire il successo né la stabilità a lungo raggio.
Un ristorante é una vera e propria azienda
Pizzeria e ristorante sono aziende vere e proprie che hanno bisogno di strategie imprenditoriali, oggi più di ieri.
La ristorazione è una vera e propria disciplina e come tale richiede conoscenze gastronomiche ma anche tecniche, giuridiche, di marketing e culturali, del territorio in cui si opera.
Devi conoscere il tuo target, le persone che vuoi attirare, stimolare la loro curiosità e dar loro ottimi motivi per continuare a sceglierti anche dopo.
I clienti non li porta la Fata Turchina, e se non investi in un po’ di visibilità, rischi di dover fare i conti con chi nella tua nicchia sfrutta meglio il marketing mettendoci anche un po’ del suo, inventando idee e lanciando iniziative originali e fuori del comune.
Quali? Le vedremo in altri post che tratteranno nello specifico il marketing e web marketing per ristoranti, social media e altre leve digitali oggi irrinunciabili.
Fatta questa premessa, entriamo nel vivo della questione.
Aprire un ristorante: sogno nel cassetto o “cappio al collo”?
Il sogno nel cassetto lo hai già messo da anni perché la cucina è la tua passione da sempre, e perché pensi a quanto sarebbe fantastico se potesse diventare anche la tua professione.
Basta la sola passione a mettere in moto una macchina oliata e ben funzionante, capace di resistere alla scure delle tasse, alla competizione locale e alla difficoltà di inquadrare – e mantenere – una strategia marketing vincente, seria e produttiva a lungo termine?
Quando vai a cena fuori, ti guardi intorno con stupore e ammirazione pensando che anche tu potresti avere la sala piena di clienti e la cucina che scoppia di piatti tipici e fumanti.
Ma hai considerato tutti gli aspetti che si nascondono dietro il velo dell’apparenza? E hai pensato a come avviare la tua attività?
La nuova avventura rischia seriamente di darti più pensieri che soddisfazioni, a meno di non avere soldi disponibili per l’affitto di un locale in una buona posizione; una strategia marketing ben congegnata già in partenza, costruita sui pilastri del marketing tradizionale e sulla grande visibilità che i nuovi canali online possono garantire, se ben gestiti, sia chiaro!
Aprire un ristorante nel passato era molto diverso
Ricordi gli anni in cui aprire un ristorante o una qualsiasi altra attività era possibile se non vantaggioso? Gli anni in cui mettersi in proprio era un’ambizione buona e giusta?
All’epoca i dipendenti erano considerati quasi degli sfigati perché preferivano restare nelle grinfie del capoufficio, legati alle logiche del cartellino da timbrare.
Oggi invece la tendenza ha invertito la rotta. E se sei un cuoco, un pizzaiolo o un cameriere dovresti pensarci bene prima di lanciarti nel mercato con un ristorante tutto tuo! Perché il momento è poco propizio per tentare il volo con le ali di carta, e il più delle volte è meglio conservare quelle migliaia di euro sicure a fronte dell’incertezza di uno stipendio vessato dalle tasse.
Qual era all’epoca il supporto garantito agli imprenditori da istituzioni, burocrazia e organi competenti? Cosa è davvero cambiato nel tessuto amministrativo italiano, al punto da rendere così difficile mantenersi a galla nel commercio attuale?
Qualunque sia la tua idea al riguardo, la cosa certa è che tutto è cambiato! E ce ne siamo accorti a suon di batoste e al gusto amaro della disillusione.
Lentamente, e senza soluzione di ritorno ai vecchi tempi, siamo entrati in un’era in cui bisogna guardare il lavoro con occhi diversi. In una società economica dove le belle idee da sole non bastano più “a far brillare le vetrine”. E neanche i buoni valori e i sani principi sono più tanto appetibili per le facili strategie di marketing emotivo, perché siamo talmente tanto disillusi e arrabbiati per l’eccessivo cinismo, la ripetuta violenza, l’ignoranza e la disunione… che ormai i valori sembrano solo materiale per le fiabe.
Cosa c’entra tutto questo con l’apertura di un ristorante?
C’entra, perché quando si decide di entrare nel commercio, si deve fare a partire da un progetto che abbia il respiro lungo e tenga conto di tutti gli aspetti sociali, economici, giuridici, culturali e sociologici di un territorio.
Prestiti e finanziamenti per aprire un ristorante? Attento alle banche!
Partiamo da uno scenario comune a molti: l’assenza del denaro da investire in un ristorante.
Ti arriva all’orecchio la notizia degli ottimi finanziamenti riconosciuti ai giovani imprenditori con la voglia di farsi il culo!
Ottimo…Qualcosa a fondo perduto e qualcos’altro no.
Puoi tentare la via ma ricorda che la tua idea deve spaccare davvero, a cominciare dal progetto business che dovrai presentare e che competerà con tanti altri. E dovrai anche considerare che i soldi stanziati per finanziare i progetti imprenditoriali non sempre premiano chi davvero li merita…
Come spiaggia libera, resta da considerare il buon caro e vecchi prestito in banca che potrebbe risolvere il problema dell’insufficienza fondi.
Ma qui si pone un altro quesito: sei disposta/o a caricarti del peso delle migliaia di euro + interessi da restituire alla banca entro “enne” anni? Oltre a considerare che oggi le banche sono diventate molto più rigide nel concedere prestiti e mutui.
Come lavorare nella ristorazione senza aprire un ristorante?
Se ti sei scoraggiata/o dopo aver letto tutti i motivi per i quali è meglio pensarci bene prima di aprire o prendere in gestione un ristorante, o una qualsiasi altra attività di ristorazione, vediamo quale altra strada alternativa puoi percorrere per realizzare il tuo sogno, almeno a metà.
E aprire un ristorante a casa tua?
Il ristorante in casa è una delle ultime stelle nascenti nel firmamento della ristorazione.
Riguardo ai costi almeno puoi fare a meno del locale che non devi affittare o comprare, e tutto viene gestito in casa.
Sei al riparo da investimenti azzardati e spese rischiose per l’affitto del locale, la messa a norma della struttura, tasse, fisco, ecc. Ma attenzione, perché anche in questo caso ci sono disposizioni di legge che vanno considerate.
Se hai un’abitazione adeguata con uno spazio interno (ed esterno, nel migliore dei casi) da riservare ai tuoi ospiti/clienti, puoi ottenere anche grandi soddisfazioni.
Resta però vitale, se non prioritario, mettere in atto brillanti strategie di marketing per farti scoprire e conoscere con una comunicazione mirata e virale, con l’inventiva e la promozione di serate, feste a tema ed eventi dedicati alle varie iniziative aggregative.
Come dicevamo poco fa… senza dimenticare che anche l’home restaurant è un’attività vera e propria, regolata da leggi e norme da rispettare.
A proposito, cosa dice la legge?
Leggilo in questo articolo che pubblica le più recenti normative che regolano l’home restaurant (https://www.guidafisco.it/home-restaurant-italia-legge-requisiti-come-aprire-risorante-a-casa-1366).