Oriolo Calabro, incastonato tra le colline al confine tra Calabria e Basilicata, è un borgo medievale che continua a conquistare il cuore di visitatori e riconoscimenti internazionali. Con il suo patrimonio storico, culturale e paesaggistico, Oriolo si conferma tra le perle dei Borghi più Belli d’Italia, un’associazione che promuove i piccoli centri italiani per contrastare lo spopolamento e valorizzare l’autenticità del territorio. Nel 2025, il borgo ha vissuto un anno di grande visibilità, grazie a eventi e iniziative che ne hanno rafforzato il ruolo di meta turistica imperdibile.
Le novità di Oriolo Calabro
Nel gennaio 2025, Oriolo è stato inserito da Visit Italy tra le dieci destinazioni italiane da non perdere, celebrato come uno dei “borghi più belli del Mediterraneo”. La sua posizione panoramica, affacciata sulla valle e sul mar Ionio, insieme al castello normanno perfettamente conservato e al Museo Diffuso delle Arti e dei Mestieri (Mudam), lo rendono un luogo dove storia e tradizione si intrecciano. Il castello, con le sue sale espositive, racconta le vicende di un passato glorioso, mentre il Mudam offre un’immersione nelle arti e nei mestieri locali, come la lavorazione della ceramica e del legno.
A settembre 2024, Oriolo, insieme a Rocca Imperiale, ha ospitato la XVI edizione del Festival Nazionale dei Borghi più Belli d’Italia. L’evento, sostenuto dalla Regione Calabria, ha attirato migliaia di visitatori con spettacoli folkloristici, convegni, mostre e degustazioni di prodotti tipici, come il pane di Oriolo e l’olio d’oliva. Il festival ha rappresentato un momento di riflessione sulle sfide dei piccoli centri, come lo spopolamento, e ha messo in luce strategie di turismo sostenibile per il futuro. La cerimonia di apertura, nella Sala d’Armi del Castello di Oriolo, ha visto la partecipazione di autorità locali e nazionali, consolidando il prestigio del borgo.
I Borghi più Belli d’Italia: un 2024-2025 di crescita
L’associazione dei Borghi più Belli d’Italia ha vissuto un biennio di espansione e innovazione. A dicembre 2024, dieci nuovi borghi sono entrati a far parte della rete, portando il totale a 371. Tra questi, spiccano Forza D’Agrò in Sicilia e Gravina in Puglia, riconosciuti per il loro patrimonio storico e culturale. L’associazione continua a promuovere un turismo slow, lontano dalle mete di massa.
Uno studio di Deloitte del 2024 ha evidenziato l’impatto economico dei borghi, con un contributo di oltre 5 miliardi di euro al PIL nazionale e 8,8 milioni di visitatori nel 2022. Questo dato sottolinea l’importanza di investire in infrastrutture come strade, ferrovie, aeroporti, per attrarre turisti internazionali, che rappresentano il 37% dei visitatori. Inoltre, eventi come “Lo Spaesato” su Rai 2, che porta i borghi in prima serata, e il riconoscimento di Spilimbergo come “Città del Mosaico”, dimostrano come i piccoli centri stiano diventando protagonisti della scena culturale italiana.
Oriolo e il futuro dei borghi
Oriolo Calabro si prepara a un 2025 ricco di opportunità, con progetti per potenziare il turismo esperienziale, come percorsi enogastronomici e laboratori artigianali. La sfida rimane quella di bilanciare la crescita turistica con la preservazione dell’identità locale, un obiettivo condiviso con gli altri borghi italiani. Grazie alla sua bellezza senza tempo e a un calendario di eventi sempre più ricco, Oriolo si candida a essere un modello di turismo sostenibile e autentico.