Camerieri, cuochi, baristi e figure professionali di vario tipo sono fondamentali per queste realtà. E quindi come mai si fatica a trovare personale? Dove sono finite tutte le maestranze che un tempo facevano capolino in massa nelle zone turistiche più rinomate? Scopriamolo insieme.
Partiamo dal fatto che molti lavoratori si rivolgono ad agenzie interinali, uffici per l’impiego e intermediari occasionali, senza di fatto trovare riscontro, o nelle migliori delle ipotesi, gli vengono proposti dei contratti con paghe orarie da fame e turni massacranti e quindi molti desistono dal cercare impiego in determinati ambiti o finiscono per valutare soluzioni diverse. Una di queste è senza dubbio andare a lavorare all’estero.
Negli ultimi mesi, infatti, il giro di affari della ristorazione è cresciuto in tutto il mondo. Le offerte di lavoro nella ristorazione all’estero non mancano e le opportunità sono aumentate con le riaperture.
Le mete migliori per lavorare all’estero
Tante le città e i Paesi, in Europa e fuori, dove andare per cercare una prima occupazione. In questo caso la conoscenza della lingua inglese (anche altre lingue in base alla destinazione) è fondamentale oltre ad un’attitudine spiccata ad adattarsi.
Ovviamente la differenza di salario medio rispetto all’Italia, in certi paesi, pesa molto sulla scelta di questi lavoratori, se prendiamo ad esempio gli Stati Uniti dove la paga oraria in media si aggira sui 30 dollari, capiamo immediatamente il perché di questa fuga di massa.
Prendiamo ad esame ora le differenze tra alcuni paesi dove c’è molta richiesta di manodopera e dove appunto si registrano numerosi arrivi dalla penisola italica.
Svizzera
Cominciamo dalla vicina Svizzera, sicuramente uno degli stati più cari del mondo. Un cameriere qui può guadagnare fino a 20€ all’ora, riuscendo a fine mese a portare a casa circa 2.400-3.200 €, lavorando dalle 6 alle 8 ore al giorno per cinque giorni. Sicuramente allettante!
Regno Unito
Passiamo ora al Regno Unito, più precisamente a Londra, dove un cameriere in un locale di livello medio arriva a guadagnare 7,5 sterline all’ora e, lavorando a tempo pieno a fine mese può arrivare a percepire fino a 1.000 sterline.
Danimarca
Facciamo ora un viaggio nel Nord Europa, più precisamente a Copenaghen dove i camerieri vengono pagati circa 18€ l’ora (135 corone danesi), il che significa circa 3.000€ al mese. Pur tenendo conto dell’alto costo della vita in Danimarca, si tratta di un buon stipendio.
Spagna
Avvicinandoci ai nostri confini, in Spagna per la precisione, questa professione è molto popolare, vista anche la quantità di locali e ristoranti che questa nazione ospita.
Qui lo stipendio mensile si aggira intorno ai 1.000€ (9 ore al giorno per 6 giorni alla settimana), una cifra tutto sommata vicina a quelle che vengono offerte in Italia.
Norvegia
Un’altra meta molto interessante che offre un trattamento di rilievo è senza ombra di dubbio la Norvegia. Molti locali infatti erano alla ricerca di candidati per lavorare in ottimi ristoranti nel centro della città.
Locali che spaziano da ristoranti con cucina di stampo internazionale a tavola calda americana, fino a tipiche taverne che servono del tradizionale cibo norvegese. Per la cronaca, la paga oraria si aggira intorno ai 21€/ora.
Se raffrontiamo tutto, la media degli esempi citati poc’anzi, con il nostro paese, possiamo renderci conto delle ragioni per cui molti optano per fare i bagagli e partite all’avventura.
Lo stipendio minimo di un cameriere nel Bel Paese può partire da 800€ netti al mese per apprendisti o figure impiegate part time, mentre lo stipendio massimo può superare i 2000€ netti al mese per i camerieri di ristoranti di alto livello.
Bene cari amici de LaVoceDellaRistorazione, ora avete un’idea di cosa si può trovare al di fuori dei nostri confini.